Pc, Play station, tablet, cellulari ai bambini in età prescolare: attenti all’uso!

Il cervello dei bambini è differente da quello adulto.
Le strutture anatomiche della corteccia pre frontale richiedono circa 25 anni per maturare completamente.
In questa zona risiedono aree deputate al controllo, pianificazione, organizzazione e le funzioni metacognitive.

Invece la parte del cervello più antica, quella limbica, che ci accomuna agli animali, dell’istinto e delle emozioni, è già sviluppata sin dalla nascita.

 

Pertanto i bambini in età prescolare di fronte ad un dispositivo elettronico: televisione, cellulare, computer e tablet, i bambini non sono capaci da soli di regolarsi nella fruizione e metabolizzazione dei contenuti provenienti da questi.

In particolare in età prescolare appunto, i bambini quando sono coinvolti emotivamente da un gioco, da un cartone animato, da un video, non riescono a interrompere questo momento di piacere e nemmeno a comprendere le informazioni che ricevono.

Come non sono in grado di capire la differenza tra il “virtuale” e il reale.

 

È stato dimostrato scientificamente che questi dispositivi attivano cascate di ormoni. Questi ultimi attivano a loro volta il circuito dello stimolo-ricompensa. Pertanto, se ne vorrebbe ancora di più di questa fruizione.
È un meccanismo tipico delle dipendenze, quindi molto pericoloso, se viene consentito sin da piccoli.

Ad esempio, se ad un bambino di pochi mesi si toglie il cellulare, si produce in lui un senso di frustrazione e inizia a piangere.
Se gli viene dato di nuovo il dispositivo, si calma immediatamente.

Se poi gli viene tolto nuovamente ricomincia a piangere e fa ancora più fatica a calmarsi.

 

Questi dispositivi rendono i piccoli fruitori passivi.
Sono stimolanti e avvincenti: dai suoni ai colori, alla dinamica delle immagini…
“Riempiono” più di altri giochi non elettronici, che richiedono impegno, immaginazione e attività.
Nel tempo l’esagerato uso di questi sistemi, disabitua il bambino a fare giochi non tecnologici. Divenendo i questi ultimi noiosi e piatti.
Si rischia di vivere così tutto il resto con un senso di vuoto e noia, che crescendo non sapranno gestire (con rischi soprattutto nell’adolescenza, di “riempire questo vuoto con modalità eccessive) …
Invece di uno spazio in cui creare.

 

È vero che ci sono anche giochi e programmi pedagogici creati appositamente, ma per i bambini in età prescolare sarebbe meglio evitare anche questi, per i motivi sopra esposti.

Abbiamo intelligenze multiple, tra le 10 e le 11 e abbiamo bisogno di stimolarle in modi differenti per far emergere le potenzialità individuali,
attraverso un fare concreto.
Lo sviluppo delle intelligenze avviene attraverso la partecipazione attiva e il movimento.

 

Ricordiamoci che i bambini, soprattutto in età prescolare, non distinguono la realtà dalla fantasia.

Se stanno combattendo o correndo in un video gioco o guardando cosa avviene in un video, si sentono come se fossero anche loro dentro.

Nel loro cervello si attivano le stesse zone e ormoni che si attiverebbero nella realtà (per effetto dei neuroni specchio). Sono reazioni e sostanze chimiche che devono essere poi smaltite.
Ecco perché si riscontrano spesso reazioni di aggressività e rabbia, nei bambini, dopo che hanno terminato un gioco.

 

Per buon sviluppo, i bambini devono essere attivi, liberi di immaginare e usare la loro fantasia. Non stimoli pre confezionati.
Si impara di più dalle relazioni attive che da quelle passive.

 

Questa fruizione passiva rischia di farli crescere meno competenti nelle relazioni, nelle abilità emotive e che possa essere più facile isolarsi in un mondo virtuale meno “difficile” di quello reale.

Ricordiamoci di moderarne anche noi adulti l’uso, perché siamo sempre di esempio, per esposizione naturale continua.
Questi dispositivi rischiano di diventare comode baby sitter con conseguenze negative nella crescita dei nostri figli.

 

Per la mia esperienza professionale e di genitore, sconsiglio pertanto l’uso di questi dispositivi in età prescolare.

Ad età successive, suggerisco di moderarne l’uso rispetto a tempi e di scegliere il tipo di gioco e attività con attenzione.

Lasciando spazio per tante altre attività ludico, sportive, ricreative, sociali più reali.

Viviamo in un mondo tecnologico, non possiamo farne a meno. Ma insegniamo ai nostri figli quando, come possono usarlo e perché.

 

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